venerdì, maggio 16, 2008

I disservizi...

Lunedì 12 maggio con la scuola del mio bimbo, la Materna Bertani, siamo andati in gita scolastica.
Alla scuola materna (almeno da noi è così) la gita è aperta anche ai genitori, e almeno le mamme fanno il possibile per essere presenti.

La nostra meta era un agfriturismo situato a Costa di Pino, raggiungibile dalla Ferrovia Genova Casella.

La mamma che si è occupata dell'organizzazione aveva prenotato, presso la cooperativa che si occupa di gestire l'agriturismo, per questa data (il 12 maggio appunto) già ad ottobre. Sempre questa signora si era occupata anche di chiamare la Compagnia di trasporto per avvisare che il 12 maggio una scuola materna sarebbe stata presente sul treno, con mamme e bimbi anche molto piccoli (3 anni l'età minima e forse anche qualche fratellino o sorellina ancora più piccoli) e ce saremmo stati indicativamente una trentina. la persona che ha risposto al telefono ha detto alla mamma di non preoccuparsi per i posti.

Una settimana prima della gita sempre la stessa mamma ritelefona alla cooperativa di gestione per confermare le cose ed essere più precisa sui numeri. Tutto ok,. Poi chiama la ferrovia Genova - Casella per confermare anche a loro lo svolgimento della la gita e precisare che saremmo stati 36.
Chi ha risposto alla mamma ha detto soltanto che il treno delle 9,04 (che avevamo scelto di prendere) sarebbe stato sostituito da un bus in partenza alla stessa oa, e che invece per il ritorno il treno ci sarebbe stato. Nessun'altra precisazione.

Il 12 mggio arriviamo in stazione, ocnfermano l'assenza del treno, tutto a posto perchè lo sapevamo, i biglietti si fanno in vettura, allora salutiamo, scendiamo in piazza Manin al capolinea del 36, luogo indicato come quello di partenza del pullmann, e qui iniziano le sorprese negative:
Intanto il pullmann è un mezzo molto vecchio, molto sporco e soprattutto i posti non sono sufficienti per tutti, i bambini che non vogliono stare in braccio alla mamma o al papà (quando presente) si mettono in 4 su due sedili, e meno male, perché ci sono più bimbi che adulti e, nonostante questo una mamma si è sedua dietro la poltroncina che sta davanti all'uscita posteriore. Con il bigliettario che minacciava i non partire se non ci fossimo seduti tutti, anche se lo ha detto solo una volta e poi siamo partiti.
Era presente anche un pugno di altre persone, tre o quattro.

All'nizio di questo viaggio della speranza ci imbbattiamo nella solita coda di Via Burlando, fino a Staglieno non c'è verso di andare un po' più che a passo (lento) di uomo.

Poi quella carretta di pulllmann inizia ad inerpicarsi lungo la strada che porta verso la nostra meta.

Tra uno sballottolamento e l'altro, un caldo afoso (non attenuato da alcun condizionatore) e il nostro disappunto perché nessuno si era degnato di avvertirci che la situazione fosse quella, arriviamo alla nostra stazione di discesa, o meglio sulla strada sottostante, ovviamente.

Si passeggia un po' per arrivare all'agriturismo, dove siamo stati benissimo, i bambini erano contenti e noi adulti anche.

Finito il programma di visita ci incamminiamo per prendere l'agognato trenino a Campi. Noi eravamo sempre 36.

Quando arriva il treno ci prende lo sconforto, perchè c'è una sol carrozza, piccola perché così è il trenino, appunto. Ci auguriamo non ci sia nessuno a bordo.
Saliamo e purtroppo a bordo ci sono circa 5 - 6 persone. Mettiamo a sedere i bimbi, tutti ammassati ma almeno sul treno è meno pericoloso, io e altre due mamme restiamo in piedi, sulla piattaforma che si trova davanti alla porta con un diavolo per capello, diciamo che è da OTTOBRE che erano a conoscenza della presenza di un nutrito numero di persone per il 12 maggio, e che il gruppo era composto in gran parte di bambini. Facciamo queste considerazioni mentre vicino a noi c'è il bigliettaio, senza pensare ovviamente che fosse ache minimamente responsabile di qualcosa, e non pensavamo neppure che dovesse essere lui a dare risposte o tantomeno giustificazioni per l'accaduto. Invece cosa fa questo ineffabile signore? Ci contesta che se ovlevamo la carrozza avremmo dovuto prenotarla!!! E cosa aveva voluto fare la mamma organizzatrice telefonando alla ferrovia 7 mesi prima???? Se chi ha risposto alle ripetute telefonate di quella mamma si fosse degnato di dire una volta: per avere la certezza del posto dovete riservare una carrozza, che costa 26 euro, l'avremmo certamente riservata!!!!

Ho pensato a tutte le volte è capitata una cosa simile ma nessuno si è mai lamentato, perché in questo paese delle banane che è l'italia abbiamo anche disimparato ad indignarci e a credere che una protesta in pubblico possa servire a qualcosa.
Noi adesso ci stiamo organizzando per fare una protesta formale, un po' di polverone che magari possa evitare problemi in futuro a qualcun altro.
Io di sicuro non salirò mai più sul treno, gita o non gita, ma se non incominciamo a fare qualcosa invece di limitarci al mugugno non se ne esce...

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